sábado, julho 19, 2008


In cammino
I segni della notte dura mal dormita, gemendo nel corpo stanco.
Con gli occhi segnati dal sonno, ascoltare il tintinmio dei grilli notturni, causa il ritardo del risveglio- il corpo chiede riposo.
Il giorno finalmente albeggia e con lui il non rinviabile dovere di camminare.
Svegliarsi, sgranchirse, profumo di caffé, saltare giú dal letto, rumore, gente, un cane e sopra le nostre teste, il cielo stupidamente azzurro sfidando il dificile compito.
Tutto preparato: protezione contro il re-sole, nello zaino appena il necessario, idratante per il corpo e coraggio per l' anima.
I primi passi silenziosi danno inizio alla lunga caminata sofferta nella mente ma poco sentita nei muscoli. L' ombra dei grandi anacardi rende ameni i passi nella sabbia morbida fino all' ingresso.
Case di nativi cominciano a scoppietare lungo il cammino distraendo la vista mentre il sole abbraccia il corpo deciso.
Ultima curva di sabbia bianca, ultime case. Molto giá percorso. Le possibilitá di ottenere un ultimo bicchiere d' acqua per il corpo in marcia stanno svanendo, ma il ritmo non diminuisce e la possibilitá di qualche sosta é scartata.
Dopo un piccolo bivio segnale di veicoli motorizzati nella strada sabbiosa offuscante: una moto tipica della regione e un' auto utilitária porta con se la stranezza di essere diversa dalle macchine appropriate al terreno difficile.
Seguo in silenzio, di fronte la strada do terra battuta lascia la sabbia morbida indietro, riempiendo gli occhi con il paisaggio bucolico a perdita di vista.
Continuo in compagnia di me stessa.
I miei piedi sono il mio transporto.
La mia mente le mie ali.
Guardo la strada, abbandono i sandali, sento il sole, sento il suolo.La ghiaia ferisce la pianta dei piedi callosi, ma subito diventa un scherzo di sensazione tattile.
Senza vento, sento la mia respirazione e permetto al sole di abbracciarmi sempre piú forte. Guardo nuovamente i miei piedi e scopro un camminare sicuro sul suolo vermiglio e secco. Alzo gli occhi e il verde abbraccia le vacche che ruminano ignoranti della mia presenza.
Rompo il silenzio quando saluto il bimbo cha attraversa la strada senza levare gli occhi da questa curiosa figura che cammina lungo la strada. Sono loro due: lui nella pastorizia e lei diretta all' orizzonte. Una traccia di occhiate, una parola amica e mai sapró il suo nome o cosa lui ama. Un accennato saluto che rompe il silenzio stanco del caminare ostinato.
Seguo dentro di me e vedo ampi spazi, dentro e fuori.
Il dondolare della braccia diventa anestetizzato dalle innumerevoli volte che il movimento si ripete. Non do attenzione alle gocce che insistono a cadere. Il cammino diventa gentile e la mente fluttua attraverso i contundenti raggi del sole. Non sento piú il dolore della ferita nella gamba che tarda a rimarginare.
Passo a passo l' aria cambia colore e avvisto il primo tetto. Riconosco la prima casa e tardo a credere che chilometri sono stati percorsi e non sentiti.
Non vedo anima viva fino a raggiungere il paesino dove poco a poco incontro movimento.
Cammino icognita ma vengo percepita.
Osservo ragazze che escono da una porta di legno dipinto ai bordi della strada e riconosco un viso. Rompo il silenzio con parole di vicinanza. Mi restituiscono sorrisi e passi affretati.
Mi concentro nella casa conosciuta. Oltrepasso il cancello e chiamo. Nessuno appare. Un viso timido si affaccia alla finestra. Con il riconoscersi un sorriso.
Accolta su di una vecchia sedia vicino al focolare a legna, bevo un caffé con bambini festosi intorno a me.
Ascolto storiele raccontate nella difficile lingua locale quase incomprensibile a orecchie disabituate.
Paradossalmente mi sento a casa e allo stesso tempo fuori da questo mondo rustico. I miei occhi girano ubriachi con ció che vedono. I bambini che corrono, il pozzo pieno, il caso della figlia che quase morí, l' orto, la latrina lontana dalla casa, le amache appese, il bimbo che mangia sardine alla brace per colazione, la madre che sorride offrendomi un' altra tazza di caffé.
Questo bello scambio umano.
Fino ad alzarmi e riprendere il cammino
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